Blue Whale, fermata 13enne pronta a suicidarsi

Bari: la ragazzina era coinvolta nel gioco mortale con 4 amiche di chat

BARI – Una tredicenne della provincia di Bari sarebbe stata coinvolta nel “gioco mortale” Blue Whale insieme con altre quattro minorenni, “amiche di chat”, di altre regioni d’Italia.
Lo ha scoperto la polizia di Bari, che è riuscita a salvare la ragazzina. Era arrivata a un livello già molto avanzato del gioco, al termine del quale è previsto il suicidio. In chat sono state scoperte foto e annunci di morte.
Sarebbe stata lei ad amministrare un gruppo “WhatsApp” chiamato “Panda”, oltre ad aver partecipato alle chat di altri gruppi analoghi denominati “Disastro”, “Disagio” e “Deupolcuassassino” e al gioco “NoStranger”.
La ragazza aveva anche un account Instagram dove aveva pubblicato immagini “allarmanti e angoscianti”, dicono gli investigatori, tra cui la foto di una stazione ferroviaria con treno in transito, e frasi come “soffro”, “sto male”, “voglio morire”. Analoghe frasi sono state rinvenute nel suo diario scolastico, al cui interno era contenuto un biglietto manoscritto con la frase di addio che avrebbe lasciato alla madre il giorno del suicidio.
Le indagini sono cominciate dopo la segnalazione alla polizia da parte di alcune amiche della ragazza. I poliziotti, dopo aver informato i genitori, hanno ascoltato la ragazza e accertato che da qualche mese trascorreva molto tempo al telefono cellulare, non usciva, si attardava ad andare a dormire ed era diventata particolarmente taciturna.
La mamma, qualche giorno prima dell’intervento della polizia, aveva notato alcuni segni sulle braccia della figlia che però aveva addebitato ai graffi del gatto di famiglia. Lei stessa, poi, ha ammesso di essersi procurata i tagli con la lametta di un rasoio e di aver inviato le immagini dei gesti autolesivi a un’amica di scuola.
Altre quattro giovanissime ragazze erano inserite pienamente nel gioco a un livello avanzato. Si tratta di tutte ragazze adolescenti tra i 12 e i 15 anni, dal carattere introverso, scarsa vita sociale, attaccamento morboso al telefono cellulare e partecipazione a numerosi gruppi WhatsApp e profili Instagram, e che negli ultimi tempi avrebbero manifestato il proprio malessere con gesti di autolesionismo.

scroll to top