“Anticipo cassa o stipendi a rischio”. Catania aspetta risposte da Roma

Pogliese in piazza con i sindacati: "Casse comunali a secco fino a dicembre". Il 12 novembre nuova manifestazione di coop e associazioni. VIDEO

CATANIA – “La città si sta presentando al Governo unita, anche perché non è questo il momento per parlare delle responsabilità del dissesto. Dobbiamo stringerci insieme nel tentativo non semplice di chiedere al Governo nazionale cosa deve e vuole fare, e in quali tempi”.
Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese torna a lanciare l’allarme finanziario partecipando all’iniziativa “Catania è viva, nessuno spenga la luce” organizzata da sindacati e organizzazioni di cooperative.Il sindaco si è poi recato a Palermo per incontrare il sottosegretario Stefano Candiani al quale ha esposto chiaramente la questione. Candiani si è riservato un nuovo incontro fissato per lunedì prossimo a Catania, nel quale darà risposte più chiare facendosi portavoce del governo nazionale.
“Le casse comunali – ribadisce Pogliese – hanno un gravissimo problema di liquidità, non avremo risorse da qui a dicembre data in cui il Comune incasserà l’Imu. Immaginare di non poter ancora pagare i dipendenti e le Coop sociali è una prospettiva di una enorme gravità e per questo abbiamo necessità, anzitutto, di una anticipazione di cassa del contributo ordinario del 2018” Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno annunciato di “essere pronti a dichiarare lo stato di agitazione dei dipendenti comunali se entro il 4 novembre non avremo novità sugli stipendi”.
Il 12 novembre si terrà a Catania una manifestazione pubblica per dire “no” al dissesto, chiedere alla politica quell’attenzione che non ha sufficientemente ottenuto negli anni e al Governo nazionale, soprattutto, interventi urgenti per salvare la città da un disastro certo e soprattutto immeritato. Sindacati, coop e associazioni che oggi hanno partecipato all’iniziativa “Catania è viva, nessuno spenga la luce” vogliono che la manifestazione diventi “della città, in tutti i suoi aspetti sociali e politici”, e dunque trasversale, affinché insieme si chieda a gran voce un intervento deciso e concreto, come è avvenuto per altri centri in difficoltà, come ad esempio Torino.
Stamattina i manifestanti hanno indossato magliette con lo slogan del presidio e interloquito apertamente anche con il sindaco Salvo Pogliese che ha ascoltato le loro richieste. Per giorno 5, intanto è prevista a Catania una seconda verifica ufficiale tra l’amministrazione comunale e il sottosegretario Candiani, mentre giorno 7 novembre è stato fissato un altro incontro con sindacati e associazioni in vista della manifestazione provinciale successiva.

La somma che il Comune di Catania ha chiesto al Governo è di 400 milioni di euro, ma l’aiuto in termini di liquidità, potrebbe limitarsi a 120 milioni di euro da suddividersi in tre anni. Al presidio ha anche partecipato Enzo Bianco, nella sua veste di presidente del Consiglio nazionale dell’Anci che ha assicurato il sostegno del gruppo consiliare in una battaglia comune.
Il clima era ancora una volta molto preoccupato per l’esito del caso dissesto e per l’assenza di liquidità nelle casse comunali, e con il primo cittadino si sono confrontati anche rappresentanti delle Coop sociali che non ricevono le spettanze mediamente da 8 mesi e conseguentemente non possono pagare i lavoratori. Presenti in piazza anche dipendenti comunali, lavoratori dei teatri, dell’Istituto Bellini, senza stipendio da due mesi, rappresentanti dei lavoratori pubblici comunali e di tutte le partecipate.
Il 13 novembre il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Castiglione ha convocato alle 18.30 una riunione straordinaria dell’assemblea cittadina che avrà due punti all’ordine del giorno: “Criticità finanziaria dell’Ente Comune di Catania” e “Misure di prevenzione e sicurezza da porre in essere per la tutela della pubblica incolumità della popolazione cittadina al verificarsi di eventi climatici di natura piovosa”.

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