Grasso, pausa per la colazione a Catania: “Liberi e Uguali unico voto utile”

L.Cil. Pit stop del presidente del Senato sul lungomare prima di proseguire la campagna elettorale a Gela: "Bianco tirò fuori il mio nome per le regionali, ma nessuno me lo aveva chiesto". VIDEO

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CATANIA – Colazione con il presidente del Senato. Una carica in scadenza visto che Piero Grasso è da settimane impegnato nel suo nuovo ruolo politico, da leader di Liberi e Uguali.
La campagna elettorale del partito di D’Alema e Bersani arriva a Catania e, dopo aver presentato, insieme a Guglielmo Epifani, i candidati nei collegi uninominali della provincia etnea con una partecipata riunione ieri sera al Piccolo Teatro di Catania, Grasso ha voluto incontrare i giornalisti in mattinata all’hotel Nettuno, sottoponendosi al fuoco incrociato delle domande dei cronisti.
Il presidente Grasso è stato protagonista, in estate, di un endorsement partecipato di gran parte del centrodestra che lo avrebbe voluto candidato unitario alla presidenza della Regione siciliana. “Io non ho mai detto che sarei stato candidato – spiega sorridendo – il primo che ha fatto il mio nome è stato il sindaco di Catania Enzo Bianco, ma nessuno lo ha chiesto a me. Sapevo che non avrei potuto lasciare il mio delicato ruolo istituzionale con così largo anticipo. Era giugno e c’erano numerose scadenze di fine legislatura. Magari, qualche mese dopo, avrei potuto valutare la proposta. Ma è acqua passata, oggi penso solo al voto utile, che è quello per Liberi e Uguali. oggi i siciliani possono dimostrare se credono davvero in me e nella mia proposta politica”.
E poi l’invito agli elettori: “Noi siamo per un grande radicale cambiamento – ha aggiunto – se non si inizia a mettere un mattoncino per fare le fondamenta per la costruzione di una casa non si potrà arrivare a questo obiettivo. Noi chiediamo ai cittadini di mettere un mattoncino e di sentirsi partecipe della costruzione di questo nuovo che noi vogliamo costruire”
Al centro del dibattito i temi della campagna elettorale. Grasso gira moltissimo, tappe ravvicinate in tutti i collegi per lui che anche candidato all’uninominale nella circoscrizione elettorale Palermo centro. “C’è una diversità e una separazione” con il Pd, e “ci sentiamo noi di interpretare oggi realmente i valori della sinistra e vogliamo, attraverso quei valori, ricostruire un Paese più giusto e più equo”. Aggiungendo che, dopo il voto, “tutti quelli che interpreteranno i valori che noi proponiamo su eguaglianza e libertà e di sinistra, ci troveranno pronti a dialogare per potere andare avanti”. “Noi – ha aggiunto – siamo un’alternativa progressista di sinistra di governo e ci proponiamo come tali in un sistema di rappresentanza come previsto dalla Costituzione”.

A chi gli chiede se lo spaventa l’onda lunga del risultato delle urne dello scorso novembre in Sicilia, Grasso spiega: “Il voto delle Regionali in Sicilia ha riportato indietro l’isola verso problemi mai risolti, come l’acqua e i rifiuti, che sono gravi, ma da 20 anni. Siamo una regione che è sempre nell’emergenza, se piove ci sono le frane se non piove c’è la siccità. Abbiamo mancanza di investimenti. E i fondi Ue non si spendono, e forse ci vorrebbe una regia nazionale”.
Secondo Grasso “manca nella campagna elettorale il tema del Mezzogiorno”, eppure, sottolinea, “se riparte il Mezzogiorno riparte tutto il Paese, non può essere – ha aggiunto – soltanto un serbatoio di voti e un posto dove portare i prodotti realizzati al Nord, non può essere un vuoto a perdere da richiamare alle armi quando serve il consenso…”.
Ero bambino quando si parlava di Ponte sullo Stretto, e ogni vigilia di campagna elettorale esce questo tema. Ma sarebbe un Ponte tra due deserti, la Sicilia e la Calabria, dove ancora c’è il binario unico, la rete ferroviaria non elettrificata e dove ci sono ancora locomotrici diesel. Prima rilanciamo la Sicilia sul profilo dello sviluppo sostenibile e dopo, magari, pensiamo eventualmente a collegare l’isola a l’Italia peninsulare”. Prima di scappare a Gela c’è giusto il tempo di un caffè, di un bicchiere d’acqua e di uno scambio di battute sui vincitori del Festival. Perché nell’Italia della campagna elettorale televisiva per le politiche “Sanremo è Sanremo”.
Twitter: @LucaCiliberti
Luca Ciliberti

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