Interrogato per oltre 6 ore ex pm Longo

Il legale: "Ha risposto a tutte le domande del gip, abbiamo chiesto i domiciliari"

PALERMO – E’ durato oltre sei ore l’interrogatorio dell’ex pm di Siracusa Giancarlo Longo, arrestato martedì nell’ambito di una indagine della Procura di Messina che lo accusa di associazione a delinquere, corruzione e falso. Il magistrato, che da mesi è stato trasferito al tribunale civile di Napoli, è stato sentito dal gip della città dello Stretto nel carcere di Poggioreale. Al termine dell’interrogatorio di garanzia il suo legale, l’avvocato Candido Bonaventura, ha chiesto la attenuazione della misura cautelare dell’arresto con i domiciliari. Il giudice si è riservato di decidere.
“Il mio cliente ha risposto a tutte le domande del gip e dei pm che hanno partecipato all’interrogatorio”, ha detto l’avvocato Bonaventura. Longo è accusato di avere pilotato procedimenti penali, in cambio di soldi, per favorire i clienti di due avvocati siracusani, Piero Amara e Giuseppe Calafiore. Amara, anche lui in carcere, verrà sentito venerdì, mentre Calafiore è latitante.
In merito al denaro che avrebbe ricevuto per condizionare le inchieste Longo ha affermato che i soldi da lui depositati tramite sportelli bancari – in tutto 88mila euro – erano frutto del regalo dei suoceri viste le sue difficoltà economiche. Secondo l’accusa, invece, le somme verrebbero da persone vicine ai due avvocati.
“Abbiamo depositato una consulenza con gli estratti conto dei familiari del mio cliente che provano la corrispondenza tra i loro prelievi e i versamenti di Longo. Mentre la stessa corrispondenza non c’è tra le somme prese dai presunti complici e quelle versate dal magistrato”. L’ex pm poi ha negato di avere favorito clienti dei due avvocati. Avrebbe ammesso leggerezze ed eventuali errori, negando qualunque volontà di piegare la sua funzione a interessi altrui.
Infine ha ammesso di avere avuto frequentazioni con Amara e Calafiore, con cui ha trascorso anche una vacanza a Dubai, ma ha negato che tra loro ci fosse “confidenzialità”. In alcuni momenti durante l’interrogatorio Longo avrebbe ceduto alla tensione e allo sconforto. “E’ per lui – ha spiegato il legale – una grande umiliazione”.
Quanto al presunto complotto ordito da suoi colleghi a suo carico, denunciato in una memoria depositata nelle scorse settimane e relativa all’esposto di otto pm di Siracusa, che ha fatto scattare l’indagine, Longo non ha ribadito l’accusa davanti al gip.

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