Catania capitale dei cavalli: maltrattati

Free Green Sicilia: "Troppi casi di inciviltà. Dalla carrozza del Senato agli 'arrusti e mangia', fino all'animale lanciato in una folle corsa a Picanello"

CATANIA – Catania capitale dei cavalli sfruttati, legalmente e illegalmente. Free Green Sicilia, dopo la protesta contro l’usanza della carrozza del Senato durante la festa di Sant’Agata e il conseguente maltrattamento degli animali, lancia un allarme più ampio sulla situazione cittadina.
“La polizia – dice l’associazione –  ancora una volta ha bloccato un calesse trainato da un povero cavallo condotto a folle velocità in pieno giorno in via Galatioto, inseguito da uno scooter con due persone che lo spronavano, con il rischio di farlo stramazzare a terra senza vita. Ma la cosa che non si concepisce, almeno per quello che è stato detto dagli organi d’informazione, è perché il cavallo in questione invece di essere tolto dalle mani di tali personaggi , denunciati anche per maltrattamento di animali, viene invece dato in custodia a coloro che l’hanno sottoposto a maltrattamento senza, sembrerebbe, accertarsi delle condizioni dell’animale, facendo intervenire i veterinari dell’Asp, appurando se è registrato all’anagrafe equina e se la stalla è autorizzata dai servizi veterinari”.
“Da tempo abbiamo chiesto al presidente della regione – afferma Alfio Lisi, portavoce di Free Green Sicilia – che l’Istituto regionale di incremento equino di Catania sia trasformato in una ente utile, ovvero in un pensionato rifugio per cavalli dismessi , maltrattati o a rischio macellazione dove si deve condurre ogni cavallo, animale d’affezione da sempre vicino all’uomo come il cane, sottoposto a corse clandestine e a sevizie di ogni genere. Per questo chiediamo che il cavallo di via Galatioto sia affidato all’Istituto in questione”.
Lisi torna sulla festa della patrona: “L’amministrazione comunale con le carrozze del Senato trainate sul selciato in pietra lavica di via Etnea da poveri cavalli tra la folla pressante e fuochi d’artificio assordanti (quando sappiamo che gli equini sono animali con un sistema nervoso altamente sensibile allo stress) non ha tenuto conto del grave incidente avvenuto qualche anno addietro, quando i cavalli stressati si sono imbizzarriti stramazzando a terra e ferendosi con i ganci di metallo che li legavano alla carrozza”.
Free Green Sicilia aveva chiesto di sostituirli con due piccoli trattori, “ma ancora una volta una volta hanno prevalso una tradizione obsoleta e medievale che si scontra contro la sensibilità acquisita dalla stragrande maggioranza di cittadini verso gli animali”.
Inoltre l’associazione aveva sempre chiesto alle stesse autorità di verificare che non venissero installati quei focolari dei cosiddetti ‘arrusti e mangia’, del tutto abusivi e pericolosi, che ogni anno popolano indisturbati quella parte di città attraversata dal fercolo di Sant’Agata, i quali forniscono carne di cavallo arrostita di dubbia provenienza e senza alcun controllo sanitario, oltre al rischi che tali bracieri possano minacciare l’incolumità dei cittadini. Bastava fare un giro in città per vederne a ogni angolo e in ogni piazza, anche nei posti impensabili e dove la gente defluiva in massa”.

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