“Abbiamo restituito 22 milioni di euro, questo deve fare un vero politico”

Teatro pienissimo a Catania (c'è anche Pif) per la visita di Di Maio: "Regione siciliana ostaggio delle ammucchiate. Grillo e Di Battista? Chi dice che sono distanti ha bevuto". VIDEO

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CATANIA – “Sono meno prestante di Salvo La Rosa, ma cercherò lo stesso di fare il presentatore da questo palco che lui ha calcato per tanti anni”. Introdotto così dall’amico Giancarlo Cancelleri, Luigi Di Maio spunta al teatro Abc di Catania verso le 14.30, reduce da Acireale dove è cominciato il suo mini tour elettorale di due giorni in Sicilia.
“Siamo stati insieme per tre mesi durante la campagna per le regionali – parte l’aspirante premier del Movimento 5 stelle -, praticamente una coppia di fatto”. La sala è pienissima, c’è anche Pif che riprende. Accanto a Di Maio quattro candidate alle prossime politiche del 4 marzo.

“Mi sono praticamente trasferito qui – continua – e ho scoperto quanto è terribile la condizione della sanità, del lavoro, dei rifiuti. L’assessore che doveva occuparsene appena se ne è reso conto si è dimesso. A poche ore dalla nomina. Alle regionali non ce l’abbiamo fatta, ma è stato lo stesso un grande risultato. E’ andata male perché i partiti si sono alleati contro di noi, si mettono insieme perché vogliono restare ancora lì, a tutti i costi. E alla fine la Sicilia ha scelto Miccichè. Non Musumeci, ma Miccichè”.
Secondo il vice presidente della Camera “la Regione siciliana è ostaggio da mesi delle grandi ammucchiate del centrodestra, sostenute anche in parte dal centrosinistra. Si mettono insieme prima delle elezioni per vincere, ma il giorno dopo iniziano a litigare. E’ per questo che non si risolveranno, che non si stanno risolvendo, i grandi problemi legati ai servizi essenziali. Vi chiedo di votare una grande forza politica che si presenta a carte scoperte”.
Di Maio parla di reddito di cittadinanza, “ma anche di pensione di cittadinanza, perché in Italia migliaia di persone sono al di sotto della soglia minima”. E poi di stipendi tagliati: “L’abbiamo detto e l’abbiamo fatto: i nostri parlamentari finora hanno rinunciato a 22 milioni di euro. Siamo stati gli unici a rifiutare il vitalizio. Lo so che questo non cambia il destino di un Paese, lo so benissimo, ma gli altri non lo fanno; e i politici invece devono essere al livello economico dei cittadini, per rendersi conto dei problemi”.
Prima i giornalisti lo avevano pressato. “Grillo e Di Battista – spiega lui – non hanno preso alcuna distanza e chi lo dice probabilmente ha bevuto”.
Cancelleri chiede ai siciliani uno sforzo: “Ci hanno votato in 700.000, adesso vogliamo arrivare a un milione”. Quindi la chiusura di Di Maio: “Vincere non significa entrare a Palazzo Chigi: non dovete immaginare la vittoria come quello. Certo quello è il primo passo, ma vincere è cominciare a realizzare le cose che tutti dicono da 30 anni di voler realizzare in Italia e che nessuno ha invece realizzato”.

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