M5s, Rousseau in tilt: “Malacumpassa” Per i siciliani è un film già visto

Luca Ciliberti. Caos durante le parlamentarie, sotto accusa la Casaleggio. Supernova divulga un audio degli attivisti messinesi: "Quelli dello staff sono incompetenti"

L’accusa di complotto è arrivata subito, alla fine del primo dei due giorni che il M5s ha dedicato alle “parlamentarie”, il meccanismo discutibile quanto si vuole che in linea di principio stavolta, più che in passato, ha consentito a tutti, simpatizzanti e non del Movimento 5 stelle, di poter coltivare il sogno e l’ambizione di diventare un parlamentare della Repubblica italiana.
Un film già visto per i siciliani alle ultime regionali. Il sistema Rousseau è andato in tilt per il boom di accessi contemporanei.
Il blog Supernova in queste ore ha divulgato il contenuto audio di una chat tra alcuni attivisti messinesi. La richiesta è quella di fermare tutto. “Il sistema è andato in tilt, mancano troppi candidati all’appello, addirittura manca anche un candidato senatore uscente – si sente – Il sistema non sta funzionando. L’ordine è di non votare per adesso e di aspettare la giornata di domani sperando che il sistema si aggiusti da solo; altrimenti saranno rinviate queste parlamentarie. E’ una malacumpassa allucinante e io sono… comincio ad essere stanco di tutti questi problemi creati dallo Staff per incompetenze ormai palesi a tutti. Ti prego di girare questa richiesta di sospensione del voto anche alle persone che tu hai contattato per i clic”.

Alcuni candidati sono stati epurati, probabilmente per errore chi gestisce la piattaforma. Gli stessi che hanno dovuto scremare oltre 15.000 candidature in tutta Italia, 1.200 solo in Sicilia, dovendo cercare nei curricula ogni elemento che non metta in futuro imbarazzo il Movimento.
Poche ore prima dell’inizio delle parlamentarie l’eurodeputato Ignazio Corrao, coordinatore della campagna per le politiche, aveva fatto appello al senso di responsabilità di tutti gli aspiranti candidati, proprio per non intasare inutilmente il sistema.
Risultato? Nonostante tutti gli sforzi, la passione dei meetup e i gesti concreti, come la restituzione degli stipendi da parte di tutti gli eletti, il M5s sbatte ancora una volta sull’opacità della piattaforma Rousseau, sul suo funzionamento gestito da pochi, sull’impossibilità di vedere e conoscere lo staff dei selezionatori.
Tutte diffidenze che non fanno altro che derubricare “la rivoluzione gentile” di tanti italiani e dello stesso M5s, oggi primo partito italiano e primo partito siciliano, a una società privata di proprietà di Grillo e Casaleggio, nobilitando i vecchi partiti e la vecchia politica che al confronto appaiono più democratici, seppur con i loro metodi di selezione della classe dirigente ormai datati. Un nonsense tutto italiano.
Twitter: @LucaCiliberti
Luca Ciliberti

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