“A Catania mancano le case? Utilizziamo quelle confiscate ai mafiosi”

I sindacati: "La disperazione dei poveri ha superato ogni limite. Presto 144 alloggi disponibili, compreso il palazzo di cemento, ma non bastano". VIDEO

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CATANIA – “A Catania non ci sono case? Usiamo quelle confiscate alla mafia”. Sulla questione dell’emergenza abitativa intervengono le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl. “Non si può rimanere di certo indifferenti – dicono – davanti a ciò che sta accadendo in questi giorni nella nostra città, dove ormai il dramma e la disperazione dei senza casa ha superato ogni limite. Riteniamo urgente l’istituzione da parte del Comune di un tavolo permanente che possa discutere e coordinare le iniziative immediate e indispensabili per affrontare l’annosa criticità che, a Catania, vede già da tempo in lista d’attesa numerosi nuclei familiari, mentre la crisi economica e occupazionale sta continuando a ingrossare le fila di chi ha bisogno di un tetto sotto cui poter vivere”.
I sindacati hanno avuto conferma “che ci sono 144 alloggi disponibili nel breve e nel medio termine, oltre al palazzo di cemento che sta per essere completato e altri piccoli edifici in ristrutturazione, ma ciò non basta per soddisfare le tante richieste. Abbiamo più volte sollecitato la modifica del regolamento comunale in relazione alla destinazione d’uso delle abitazioni confiscate alla mafia, perché questi immobili vengano utilizzati nell’ambito delle politiche sociali per la casa. Purtroppo, dobbiamo rilevare con grandissimo rammarico, che dopo due anni ancora oggi non è stato fatto nulla in questo senso ed auspichiamo che il Consiglio comunale approvi la proposta entro la fine del suo mandato, ovvero entro i prossimi tre mesi”.
Le sigle riconoscono che “il Comune sta già svolgendo un lavoro regolare nella gestione della problematica, in special modo per il caso delle famiglie che stanno occupando la cattedrale catanese, attraverso un’attenta analisi di ogni singolo caso. E ribadiamo l’importanza di procedere senza mai abbandonare la strada del rispetto delle regole e della legalità”.

Tuttavia “aspettiamo ancora l’apertura dell’agenzia comunale per la casa, prevista dal Pon metro e mai avviata, mentre non abbiamo più notizie dall’assessorato su come debbano essere utilizzati le somme ingenti messe a disposizione dallo stesso Pon per affrontare proprio quest’emergenza. Riteniamo utile, infine, che il tavolo verifichi anche se l’offerta abitativa attivata con ristrutturazioni e riqualificazioni dei palazzi esistenti possa essere sufficiente o se è il caso di valutare la ricerca di risorse economiche per eventuali nuove costruzioni”.

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