Studenti con le coperte e banchi rotti “Ecco la Buona scuola catanese”

FOTO. Sopralluogo del senatore Giarrusso (M5s) all'alberghiero: "Palestra inagibile, aule da terzo mondo e sprechi. Un panorama che la preside voleva impedirmi di vedere"

CATANIA – Una scuola in condizioni disastrose. Ecco cos’ha trovato il senatore del M5s Mario Miche Giarrusso durante un sopralluogo all’Istituto alberghiero di Catania, in via Galermo. “Sono andato alla sede staccata – racconta -, a vedere i locali di proprietà del Comune. E ho scoperto una situazione vergognosa. La palestra è inagibile da anni a causa della mancata esecuzione di alcuni piccoli lavori del valore di due-tremila euro. I ragazzi sono costretti a svolgere le ore di educazione fisica nel cortile aperto ed esposti alle intemperie. E c’è da più di 5 anni una modernissima cucina didattica, costata centinaia di migliaia di euro che giace inutilizzata, anche qui per la mancata esecuzione di lavori per poche migliaia di euro”.
L’elenco prosegue: “Il plesso è privo di riscaldamento e ogni classe si arrangia come può con stufette elettriche, assolutamente insufficienti. Ho trovato gli studenti e gli insegnanti stipati in aule da terzo mondo, con i vetri rotti, i banchi a pezzi, gli impianti elettrici a vista e costretti in alcuni casi a coprirsi con le coperte per il freddo”.
Giarrusso denuncia il comportamento della preside: “Un mese fa avevo incontrato la dirigente e le avevo poi rivolto una richiesta scritta di documentazione sull’istituto, al fine di poter valutare bene la situazione e attivarmi con tutti gli enti competenti al fine di cercare di riportare a dignità una situazione intollerabile. La risposta è stata il diniego di accesso a quanto richiesto. A questo punto ho deciso di recarmi personalmente presso la scuola, per esercitare il mio diritto di accesso ispettivo derivante dalle prerogative parlamentari, per verificare direttamente le criticità che mi erano state riferite. La vergognosa reazione della dirigente è stata prima la richiesta di intervento delle forze dell’ordine, intervenute con ben tre pattuglie dei carabinieri, e poi una circolare che si commenta da sola. Risulta evidente dalla semplice visione delle foto, che cosa voleva impedirmi di vedere”.

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