Sciopero dei medici, la Sicilia trema

"E Acireale è senza rianimazione da 5 mesi"

I sindacati dell'Isola chiedono la massima partecipazione allo stop: "Troppa precarietà, i cittadini devono sapere che il sistema sanitario è a rischio"

PALERMO – Incombe pure sulla Sicilia lo sciopero dei medici previsto per domani. La sanità dovrebbe fermarsi per 24 ore, tranne i servizi essenziali. Un appello alla partecipazione allo stop nazionale è stato rivolto ai medici e ai dirigenti sanitari della Regione Sicilia dalle segreterie regionali di Cgil Fp Medici, Cisl Medici, Uil Fp meici, Aaroi-Emac, Anaii Assomed, Cimo, Fvm.
La protesta è contro le scelte della legge di Bilancio e per il rinnovo del contratto di lavoro. “I cittadini devono sapere – scrivono i sindacati – che il nostro sistema di protezione sociale, per la parte del servizio sanitario pubblico è a rischio. Mobilitiamoci per contrastare il progressivo inevitabile taglio delle prestazioni che seguirà al definanziamento del sistema pubblico, finalizzato a favorire forme di assistenza integratuva”.
“Evitiamo anche – aggiungono – che i cittadini debbano subire un intollerabile balzello per garantirsi il diritto costituzionale alla salute”. I sindacati specificano che per i medici e i dirigenti ma anche per i cittadini della Sicilia lo sciopero del 12 assume particolare rilievo. Queste alcune delle motivazioni: “Da anni vige il blocco delle assunzioni e oggi la Regione ha un piano di riorganizzazione degli ospedali non ancora definito; la ridefinizione della sanità territoriale non è ancora iniziata e i precari continuano a non avere certezze”.
Tra le richieste dei sindacati “un contratto che riconosca e valorizzi il lavoro in condizioni di qualità e sicurezza; la fine della precarietà, nuova occupazione, l’aumento dei contratti di formazione specialistica per i giovani laureati”. Vengono contestate “le fallimentari scelte politiche sul sistema sanitario nazionale e sui destini professionali della dirigenza”.

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