“I partiti? No, decido io”

Musumeci: "Per la mia squadra riceverò una rosa di candidati, ma sono io a metterci la faccia. Berlusconi mi ha suggerito Armao. La Regione ha un deficit di 5 miliardi, spero di evitare il fallimento"

PALERMO – “Ho grande rispetto per i partiti, tutte le forze politiche avranno il diritto di offrirmi una rosa di candidati, se dovrò sceglierne due chiederò 4 nomi, se tre, ne chiederò 6 e sarò io a valutare chi potrà essere candidato migliore a far parte della mia giunta”. Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a proposito della composizione della sua giunta, nel corso dell’intervista pubblica con il direttore di Panorama Giorgio Mulè per Panorama d’Italia a Ragusa.
“Non conosco vita morte e miracoli di tutti, non sempre gli uomini politici e i partiti sono dotati di strumenti conoscitivi particolari, ci muoviamo su terreno minato – dice Musumeci -. Poi siccome solo il Vangelo e i 10 comandamenti non sono modificabili, dovessero emergere problemi inviterò gli eventuali interessati ad andarsene o provvederò io stesso. Io mi gioco la credibilità e lo faccio mettendo a profitto ogni mia competenza e ogni mia energia fisica, morale e intellettuale”.
Quanto ai nomi, “l’unico tecnico suggeritomi è il professor Armao, docente all’università di Palermo, avvocato amministrativista. Me lo ha suggerito Berlusconi, per unire le forze e scongiurare meglio una vittoria grillina – aggiunge -. Ho pensato fosse giusto aprire dialogo con professor Armao, gli ho offerto la vicepresidenza, un ruolo di grande dignità, tra l’altro si occupa di economia. Poi ci saranno il professor Lagalla, già rettore dell’università, e Vittorio Sgarbi che conosce patrimonio culturale siciliano come nessun altro tra i non siciliani. Starà forse due o tre mesi, ma lo faremo lavorare per fargli dare il massimo, ha talento ed è sregolato come tutte le persone geniali e sono contento di averlo in giunta”.
Musumeci ha anche parlato delle ex Province: “Le restituiremo alle loro funzioni e alla loro integrità istituzionale. Ho saputo governare bene la Provincia di Catania e so qual è il ruolo che questo Ente può avere nel miglioramento della viabilità e dei servizi in favore della scuola nonché della difesa dell’ambiente”.
“Cosa chiederemo al governo di Roma? Intanto il rispetto degli articoli finanziari dello Statuto – ha concluso il governatore -. Abbiamo un deficit di quasi 5 miliardi e abbiamo un disavanzo di 500 milioni di euro. Speriamo di evitare il fallimento della Regione, ma è questo quello che abbiamo trovato. Faremo i salti mortali insieme alla mia maggioranza per riuscirci”.

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