Aggressione Licari: “Sono stato io”. Confessa il ventenne fermato

Ha ammesso di avere colpito l'ispettore con una manata dopo un diverbio: "Non mi sono accorto che fosse caduto per terra. Sono pentito". Domani e sabato manifestazioni e cortei al Rotolo.

 

CATANIA –  E’ stato fermato per tentativo di omicidio il ventenne accusato dell’aggressione all’ispettore della polizia municipale di Catania, Luigi Licari, che è ricoverato da cinque giorni all’ospedale Cannizzaro con la prognosi riservata per un trauma cranico.
Il provvedimento è stato emesso dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Santo Distefano ed è stato eseguito dalla squadra mobile della Questura.
Il giovane davanti ai magistrati, alla presenza dei suoi legali di fiducia, ha ammesso di avere colpito con una manata l’ispettore che gli aveva vietato di passare con lo scooter in una strada momentaneamente chiusa al traffico.
Ma ha spiegato di averlo fatto al termine di un alterco con l’ispettore della polizia municipale.
Dopo un primo confronto il ventenne era tornato indietro e la discussione sarebbe, secondo la sua ricostruzione, degenerata in lite.
Ha detto di essere pentito e di non essersi accorto che l’uomo era finito a terra per la presenza di numerose persone.
Il fermo dovrà essere adesso convalidato dal Gip dopo l’interrogatorio di garanzia.
In queste ore Picanello è stato messo a “ferro e fuoco”. Da tre giorni il quartiere di Catania è militarizzato per dare la caccia ai malviventi.
Tra polizia municipale, carabinieri, polizia, finanza, sono stati elevati 164 verbali divieto di sosta; e poi effettuati 23 rimozioni di auto; 20 sequestri amministrativi di veicoli; 22 fermi amministrativi di veicoli; 20 verbali per mancato uso del casco; 19 verbali per scopertura assicurativa; 19 verbali per omessa revisione; 14 verbali per mancanza di documenti al seguito; 5 verbali per guida senza patente; 4 verbali per uso del telefono alla guida; 2 verbali per mancato arresto all’alt del agente operante. Si tratta comunque di dati relativi alla sola giornata di martedì.
I familiari della vittima continuano a chiedere di assicurare alla giustizia questi delinquenti, ma intanto un moto di orgogli sta smuovendo gli animi della società civile catanese pronta a scende in piazza per manifestare solidarietà e vicinanza al vigile urbano e per chiedere più sicurezza sul territorio.
“Il Consiglio comunale ha organizzato per sabato 9 settembre in via del Rotolo, alle 18.30, una marcia di solidarietà, a una settimana dalla brutale aggressione – scrive enzo Bianco su Facebook – E’ un’iniziativa voluta da tutti i consiglieri al di là dell’appartenenza politica, per esprimere vicinanza alla famiglia dell’ispettore Licari e allo stesso tempo fare leva sulla coscienza civica dei nostri concittadini. Invitiamo tutti a partecipare anche per abbattere il muro di silenzio che si è alzato su questo triste e inaccettabile avvenimento #IoStoConLuigi”. Al corteo prenderanno parte anche consiglieri e militanti di Fratelli d’Italia.
Domani, alle 17, a piazza Nettuno ci sarà un’altra manifestazione dal titolo “Essere civili è normale” è stata organizzata da cittadini appartenenti a diverse associazioni. Il Codacons, in una nota, ha annunciato che si costituirà parte offesa nel procedimento penale avviato dopo l’aggressione al vigile. Il sindacato di Polizia Siap sottolinea che “bisogna stare attenti a questo episodio che impone immediata ricerca dei colpevoli e una dura pena a costoro, ne va della sicurezza dei cittadini”.
L’assalto dei pullman dei tifosi ragusani “stile attacco alla diligenza”, la violenza verbale perpetrata da decine di individui in ogni parte della città, la vendita ambulante senza regole, le liti su strada, le aggressioni sugli autobus Amt, gli assalti ai presidi di pronto soccorso e adesso ai poliziotti che espletano la loro funzione sono certamente segnali di allarme.
“La misura è colma. Noi lo diciamo da tempo che la grave mancanza di presidi concreti nei quartieri lasciano spazi vuoti che sono subito colmati dai delinquenti o vandali che siano, una deriva pericolosa per i cittadini e per le forze dell’ordine, che poi diventano la valvola di sfogo dell’incapacità politica sul territorio. Ricordiamo che i Commissariati in città sono cinque e che tutti sono con organici al di sotto del 50% della forza effettiva, mancanza dovuta anche alla concentrazione di specifiche competenze in questura effettuato da precedente Questore che ha operato una centralità che Catania non può permettersi, anche perché questa città è la terra degli sbarchi e delle indagini connesse a questo fenomeno” conclude il Siap.
 
 
 

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